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Le stanze degli scrittori che scrivono in inglese sono sempre piene di libri. Gli scrittori che scrivono in inglese parlano sempre o quasi dei mobili che hanno messo nelle loro stanze, come se dovessero scrivere un catalogo inglese dei mobili inglesi nelle stanze inglesi degli scrittori inglesi.
Caltari ha deciso di estendere la sua curiosità voyeuristica ai patri confini; un modo come un altro per fare incontrare chi ci legge con chi leggiamo. Un modo per vedere le stanze o i luoghi in cui scrivono i nostri scrittori, attraverso i loro occhi.

Hanno amichevolmente e generosamente risposto all’appello di Caltari, in ordine di apparizione:

Paolo Nori, nato nel 1963 a Parma,  dove si è laureato in Lingua e Letteratura Russa. Ha fatto il traduttore e, nel 1999, ha esordito con il romanzo Le cose non sono le cose edito da Fernandel. Il suo ultimo romanzo, invece, si chiama I malcontenti, ed è uscito nel 2010 per Einaudi. La sua stanza è questa.

Grazia Verasani, nata a Bologna nel 1964, ha fatto l’attrice, la doppiatrice, la cantante e la scrittrice. Tra i suoi romanzi Quo Vadis Baby?, da cui Gabriele Salvatores ha tratto l’omonimo film. A fine marzo è uscito il suo cd “Sotto un cielo blu diluvio”. La sua stanza è questa.

Tommaso Pincio è lo pseudonimo di uno scrittore nato a Roma circa a metà degli anni ’60 che ha esordito nel 1999 con il romanzo M. per Cronopio. Collabora con diverse testate giornalistiche e dipinge. La sua stanza è questa.

Rosella Postorino, nata a Reggio Calabria nel 1978, è cresciuta a San Lorenzo al Mare (IM) e vive e lavora a Roma. Ha esordito con La stanza di sopra per Neri Pozza e, nel 2009, ha pubblicato per Einaudi Stile Libero L’estate che perdemmo Dio. La sua stanza è questa.

Giorgio Vasta, nato a Palermo nel 1970 ma vive e lavora a Torino. Nel 2008 ha pubblicato il romanzo Il tempo materiale per Minimum Fax, dopo avere partecipato con i suoi racconti a diverse antologie e averne curate altre. Collabora con riviste letterarie e cinematografiche, cartacee e su internet, e la sua stanza è questa.

Ernesto Aloia, nato a Belluno nel 1965. Laureato in lettere, vive a Torino. Ha pubblicato due raccolte di racconti per Minimum Fax. Il suo primo romanzo, I compagni del fuoco, è uscito per Rizzoli nel 2007. La sua stanza è questa.

Antonella Lattanzi è nata a Bari nel 1979, vive e lavora a Roma. Ha scritto il romanzo Devozione (Einaudi Stile Libero, 2010). Nel 2011 è in uscita il suo secondo libro. La sua stanza è questa.

Raul Montanari è nato a Bergamo nel 1959 ma vive a Milano. Ha pubblicato dieci romanzi più di cento racconti e molti articoli, saggi e traduzioni. Il suo ultimo romanzo, Strane cose, domani, è uscito per Baldini Castoldi Dalai nel 2009. La sua stanza è questa.

Davide Musso scrive di libri su “Rolling Stone”, “Blow Up”, “Pulp” e “Terre di mezzo-street magazine” e cura la webzine letteraria “le parole necessarie“. Ha pubblicato tra l’altro la raccolta di racconti Vita di traverso (Gaffi editore, 2007), finalista al Premio Tondelli 2009. La sua stanza è questa

Paolo Marasca, classe 1967, è nato, vive e scrive ad Ancona. Ha esordito nel 2010 con il romanzo La qualità della vita per i tipi di Italic -Pequod. La sua stanza è questa.

Gianni Solla ha pubblicato racconti in diverse antologie e riviste prima di esordire, nel 2008, con Airbag, per le edizioni ad est dell’equatore. Il suo ultimo romanzo è intitolato Tropico di San Giovanni a Teduccio, è lungo sessanta pagine e costa cinque euro. La sua stanza è questa.

Elia Spallanzani: soldato, poeta e pedagogo. Ravenna gli fu Patria. Morì nel 1997 sostanzialmente sconosciuto. Oggi si tenta di cancellarne persino la memoria. La  sua stanza è questa.

Sarah Spinazzola ha scritto un libro, che si chiama Sgabello ed è uscito venerdì tredici novembre 2009 per Untitl.ed editori. Vive a Milano e scrive in questa stanza.

Chiara Gamberale è nata a Roma nel 1977. Ha esordito Nel 1999 con il romanzo Una vita sottile e, dal 2002, lavora come autrice e conduttrice televisiva e radiofonica. Il suo ultimo romanzo si intitola Le luci nella case degli altri, e questa è la sua stanza.

Marco Candida ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2007 con Sironi Editore. E’ stato incluso nell’antologia Best European Fiction 2011 Dalkey Archive Press. La sua stanza è questa.

Francesco Forlani è redattore di Nazione Indiana, direttore della rivista letteraria Sud e della collana di narrativa Voices per Sottovoce. Ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano, fa parte della nazionale scrittori “Osvaldo Soriano Football Club” di cui è uscita nel giugno 2010 l’antologia “Era l’anno dei mondiali” (Rizzoli-Corriere della Sera). Attualmente sta portando in giro lo spettacolo Patrioska. La sua stanza è questa.

Fabrizio Gabrielli c’è stato un periodo in cui ha fatto il rap, e infatti ha scritto un libro in cui c’è del rap (Katacrash, Prospettivaeditrice – Brain Gnu, 2009). Poi ha giuocato al calcio, e infatti ha scritto un libro in cui c’è del calcio (Sforbiciate, Piano B Edizioni, esce a fine 2011). In quanto all’Inafferrabile Weltanschauung del pesce rosso, fate voi. Scrive qui.

Giulia Fazzi è nata a Carpi, in provincia di Modena, nel 1972. Ha pubblicato il romanzo Ferita di guerra nel 2005, e alcuni racconti in diverse antologie. Questa è la sua stanza.

Gianni Tetti è nato a Sassari nel 1980. Nel 2010 ha pubblicato il libro I cani là fuori (Neo Edizioni), ha collaborato alla sceneggiatura del film SaGràscia (regia di Bonifacio Angius), ha scritto e diretto il documentario Un passo dietro l’altro (I.S.R.E.). Suoi racconti sono presenti in numerose antologie e riviste italiane. Scrive qui.

Roberto Pazzi è nato ad Ameglia nel 1946. Poeta, giornalista e scrittore, ha pubblicato sette raccolte di versi e diciassette romanzi. Il suo romanzo d’esordio “Cercando l’imperatore” (Marietti, 1985)  è stato tradotto in dodici lingue. La sua ultima fatica letteraria è “Mi spiacerà morire per non vederti più” (Corbo, 2010). Questa è la sua stanza.

Massimo Vitali nasce a Bologna nel 1978. Grazie al successo del suo romanzo d’esordio “L’amore non si dice” (Fernandel, 2010) e del successivo “Se son rose” (Fernandel, 2011) continua a lavorare all’ufficio reclami, di una nota multinazionale svedese. Questa è la sua stanza.

 

[continua…]

3 Comments
  1. 2-5-2011

    Bello questo spazio – l’ho condiviso su FB nel mio profilo, così verranno in molti a sbirciare. Ciao, DaniMat

    Rispondi Daniela Matrònola
    • 2-5-2011

      grazie mille Daniela! dell’apprezzamento e del link! :)

      Rispondi giusiana
    • 2-5-2011

      ah, abbiamo letto la mail soltanto poco fa. ti rispondiamo a breve.

      Rispondi giusiana

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